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Wednesday, November 21, 2012

Fermiamo l'AIDS sul nascere


Talvolta i numeri sono capaci di definire una situazione con quella freddezza che è difficile trovare altrimenti. E numeri impietosi come quelli dell’incidenza dell’AIDS nell’Africa Sub-Sahariana non possono che far riflettere, e chiamare all’azione. Se infatti prendiamo in considerazione gli ultimi dati pubblicati dall'UNAIDS - il Programma delle Nazioni Unite contro l'Hiv/Aids - le persone contagiate dal virus dell’Hiv in tutto il mondo sono 33,4 milioni. Ebbene, il 67% di questi, ovvero qualcosa come 22,4 milioni di persone, vive proprio in quei territori dell’Africa, dove 14 milioni di bambini sono orfani a causa del virus e il tasso di donne affette tocca il 60%, con un altissimo rischio per i neonati. Si calcola infatti che circa 390 mila bambini siano stati contagiati, quasi tutti dalla madre durante la gravidanza o l'allattamento. E a tutto ciò si aggiunge un altro grave elemento: nell'Africa Sub-Sahariana, 12 milioni di persone non hanno ancora accesso alle cure con gli antiretrovirali.

Dal 2001 il Cesvi, organizzazione laica e indipendente che opera per la solidarietà mondiale, è fortemente impegnato nella lotta all’HIV/AIDS, in particolare in Africa. La sua campagna “Fermiamo l’AIDS sul nascere”, avviata nel 2001 nell’ospedale Saint Albert in Zimbabwe, è oggi attiva anche in Congo, Uganda, Sudafrica, Kenya e Vietnam e prevede diverse attività, che vanno dalla terapia farmacologica, per ridurre la trasmissione del virus da mamma sieropositiva a neonato, all’assistenza medica per i malati di AIDS, dalla formazione di infermieri fino alle strutture di accoglienza e alla lotta all’esclusione sociale per gli orfani dell’AIDS. Tutto senza dimenticare le campagne educative e di prevenzione con il coinvolgimento di popolazione e istituzioni locali, le attività artistiche e sportive dedicate ai giovani che rischiano di entrare in contatto con l’AIDS, nonché i servizi di counselling e ascolto per giovani e donne sul tema HIV/AIDS.

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