Manca l'accordo su tagli e spese. Vertice rinviato a gennaio
Si sono chiusi senza accordo i lavori del Consiglio europeo dedicato al quadro finanziario per il 2014/2020. I leader, secondo quanto riferito da un funzionario, hanno abbandonato le trattative a causa del mancato accordo sulle dimensioni e le modalità dei tagli al piano di spesa da mille miliardi di euro. «È finita», ha riferito un funzionario Ue coinvolto nei negoziati. Diplomatici di almeno tre delegazioni Ue hanno confermato il naufragio delle trattative, che dovrebbero riprendere all'inizio dell'anno prossimo.
MONTI: NESSUN PROBLEMA - Il premier Mario Monti, presente al vertice, non giudica catastrofico il rinvio della decisione sul bilancio: «Non aver raggiunto un accordo oggi non pregiudica nulla». Non si tratterebbe, inoltre, di un inedito nella storia politica europea: «Il risultato oggi non c'è stato, ma questo non sorprende, non è la prima volta e non sarà l'ultima. È successo altre volte che l'accordo sul bilancio settennale non è stato chiuso al primo tentativo, non bisogna stupirsi». La cautela è richiesta anche dalla complessità del documento in discussione. «Si tratta di un lavoro fondamentale, di grande complessità e dovremmo essere in grado di colmare le distanze esistenti».
LA STIMA DELL'ITALIA - Monti ribadisce inoltre che la reputazione dell'Italia nel panorama economico europeo è cresciuta: «Le nostre osservazioni sul Bilancio europeo stanno ricevendo molte attenzione. Non ci sentiamo minimamente messi in una angolo o trattati con minore dignità di altri paesi». Ha spiegato il premier duranta la sua conferenza stampa a Bruxelles. «Se le cose si chiudessero oggi il risultato per l'Italia sarebbe considerevolmente migliore del 2005, sembra che usciamo più rispettati nelle nostre esigenze». Però dire che «siamo soddisfatti e sottoscriveremmo questo risultato? La risposta è no».
0 comments
Post a Comment