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Tablet

Un Internet Tablet (Web Tablet, Pad Tablet, web-pad, Surfpad) è il nome di una gamma di dispositivi Internet mobile studiati appositamente sulle caratteristiche di Internet e dei media, questi dispositivi cadono nel range tra un personal digital assistant (PDA), un Ultra Mobile PC (UMPC) e del Mobile Internet Device (MID)

Motorola

Motorola è un'azienda statunitense di elettronica produttrice di microprocessori, telefoni cellulari, nonché innumerevoli tipologie di componenti elettronici, adatti per svariate applicazioni, dai diodi ai circuiti integrati. La sede è a Schaumburg, Illinois, un sobborgo di Chicago.Il suo nome originale, al momento della fondazione nel 1928, era Galvin Manufacturing Corporation, che fu poi cambiato in Motorola nel 1947. L’azienda vide apparire la denominazione Motorola come nome di una nuova linea di autoradio (motor=automobile, ola=suono), dal marchio di una famosa azienda di apparecchi radio, Victrola. Durante la seconda guerra mondiale fu produttrice di apparecchi riceventi e ricetrsmittenti per le forze armate americane, acquisendo brevetti che la rendono ancor oggi una delle societa' più importanti nel settore delle ricetrasmittenti per uso professionale..

Samsung

La Samsung (in coreano: 삼성그룹 ossia "Tre stelle") è un'azienda sudcoreana, con filiali in 58 paesi. È stata fondata il 1º marzo 1938 da Lee Byung-chul a Daegu, nell'attuale Corea del Sud..

BlackBarry

BlackBerry (letteralmente "mora" in inglese) è il marchio commerciale dei dispositivi portatili smartphone (i primi modelli, come l'850, erano cercapersone con funzionalità aggiuntive di messaggistica ed agenda[1]) prodotti dalla società canadese BlackBerry Limited (precedentemente conosciuta come Research In Motion o RIM fino all'inizio del 2013) fondata dall'ingegnere elettrico Mihalis Lazarides, oltre che dell'infrastruttura che permette il loro funzionamento.

iPhone

L'iPhone è una famiglia di smartphone dell'Apple Inc. attualmente disponibile in commercio con i modelli iPhone 4, iPhone 4S e iPhone 5. In particolare l'iPhone rientra nella fascia alta del mercato degli smartphone e, come tutti gli smartphone più avanzati, offre funzioni multimediali di alto livello. Il primo modello, distribuito nel 2007, era un GSM EDGE quad-band mentre le versioni successive hanno adottato la tecnologia UMTS e HSDPA. iPhone include una fotocamera digitale (più una frontale a partire dal quarto modello), un dispositivo Assisted GPS e un lettore multimediale (le funzioni di UMTS e AGPS sono state inserite a partire dalla versione 3G). I dispositivi, oltre ai normali servizi di telefonia quali chiamate SMS ed MMS, permettono di utilizzare servizi come e-mail, navigazione web, Visual Voicemail e possono connettersi tramite Wi-Fi. Sono controllabili dall'utente tramite uno schermo multi-touch, una tastiera virtuale, un pulsante per tornare al menu principale (detto tasto Home), due piccoli tasti per la regolazione del volume, uno per passare dallo stato di suoneria allo stato di vibrazione ed uno per lo stand-by/spegnimento. L'interazione con l'utente è coadiuvata da un accelerometro e un giroscopio digitale, che funzionano da sensori di movimento, un sensore di prossimità e un sensore di luce ambientale. Apple ha depositato più di 300 brevetti legati a tali dispositivi

Thursday, November 29, 2012

Design: sul web 'Italian Furniture Design', 1/a tutta virtuale

Si crea un avatar e dal pc di casa si naviga tra le novita' del mondo dell'arredo


Oltre 900 visitatori da 34 diversi Paesi del mondo nei primi due giorni di manifestazione: e' un primo bilancio di 'Italian Furniture Design', la prima fiera virtuale dedicata al legno arredo e design che si concludera' questa sera. Sono stati 300 infatti le visite del primo giorno, a cui si sono aggiunte le 600 di ieri. Tanto che con la giornata finale di oggi gli organizzatori puntano a superare quota 1.500, forti anche delle 1.300 pre-iscrizioni online all'evento nelle ore precedenti al via. Circa 70 invece sono stati gli espositori che hanno raccolto l'appello degli organizzatori (le Camere di Commercio di Monza e Brianza e Como, Apa Confartigianato Milano e Monza, Confartigianato Imprese Como, Cna Como-Lecco, Progetto Lissone, Promos, con il sostegno di Intesa San Paolo e il partner tecnologico Hyperfair). Tra i marchi che hanno messo in mostra le proprie collezioni e novita', l'azienda di ebanisteria Carpanelli di Desio, la Alter-Resnati di Lissone (che in occasione della prima Biennale Italia-Cina, ospitata nella Reggia di Monza, si e' occupata della fornitura completa dell'arredo), Reggiani Illuminazione e Mobilitaly (gruppo di Monza che dal 1988 riunisce decine di aziende del settore della Brianza). La manifestazione - nata per fare business matching su scala globale, aumentare la rete di contatti qualificati ed entrare in rapporto diretto con le aziende espositrici e i professionisti del design - si e' svolta tutta sul web, in un mondo virtuale tridimensionale. Un'esperienza vissuta dalle aziende partecipanti e dai visitatori con gli occhi dei propri avatar, l'alter ego virtuale che ciascuno si e' potuto creare e personalizzare sul sito www.ifurndesign.com. Passeggiare per gli stand, sfogliare i cataloghi o guardare i video dei prodotti esposti, chattare, scambiarsi i biglietti da visita e assistere a conferenze e presentazioni e' stato cosi' a portata di monitor e tastiera.

Storico voto sulla Palestina all'Onu


Diventera' Stato 'osservatore'. Abu Mazen: siamo qui perche' crediamo nella pace

La Palestina diventa Stato "osservatore" dell'Onu. Il suo rango viene elevato a quello di cui gode il Vaticano. Esattamente 65 anni dopo il voto sulla spartizione della Terra Santa in due Stati (era il 29 novembre del 1947, e persino un giovedì), l'Assemblea generale delle Nazioni Unite si rende dunque protagonista di un'altra giornata storica, approvando una risoluzione che il presidente dell'Anp Abu Mazen ha voluto con forza. E che i vertici dell'Autorità nazionale palestinese considerano solo un primo passo verso la nascita di un vero e proprio Stato e verso il riconoscimento della Palestina come Paese membro a pieno titolo delle Nazioni Unite.

Per Abu Mazen si tratta di una enorme vittoria diplomatica, che lo rafforza anche sul fronte interno e nei confronti di Hamas. Mentre il sì alla Palestina da parte dell'Assemblea Onu consegna alla storia un mondo occidentale spaccato, diviso: con gli Stati Uniti al fianco di Israele nel dire 'no' al riconoscimento della Palestina come Stato 'osservatore' e i Paesi europei in ordine sparso, incapaci di parlare con una sola voce e di raggiungere una posizione comune. Posizione che aveva auspicato l'Italia, a cui fino all'ultimo ha lavorato la diplomazia del nostro Paese, che alla fine ha optato a favore della risoluzione insieme a Francia, Spagna e molti altri Stati della Ue. Provocando la reazione dell'ambasciata israeliana a Roma che parla di "delusione".

Altri Stati europei, come Germania e Regno Unito, hanno optato per l'astensione. Ma ai palestinesi - in festa nei Territori - questo poco importa. Quello che conta oggi è lo storico riconoscimento, votato dai due terzi della comunità internazionale. Questo nonostante il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, a poche ore dal voto sia tornato a ribadire con forza che la decisione dell'Assemblea delle Nazioni Unite "non avvicinerà la costituzione di uno Stato della Palestina. Anzi - ha sottolineato - l'allontanerà".

Per gli israeliani infatti (e in questo l'appoggio di Washington è pieno) un vero e proprio Stato palestinese che viva in pace e sicurezza accanto ad Israele può scaturire solo da un negoziato che porti a un definitivo e duraturo accordo di pace. Netanyahu, quindi, assicura come il voto all'Onu di fatto non cambi nulla: "Non sarà costituito uno Stato palestinese senza il riconoscimento di Israele come Stato del popolo ebraico, senza la proclamazione della fine del conflitto e senza misure di sicurezza reali che difendano lo Stato di Israele e i suoi abitanti".

Da domani però qualcosa cambia. E il neo 'Stato palestinese', per esempio, avrà accesso a molti trattati e organizzazioni internazionali che finora le erano preclusi. A partire dalla Corte penale internazionale, davanti alla quale i palestinesi potrebbero decidere di portare Israele per denunciare la questione dei Territori Occupati. Questo uno dei timori più grandi degli israeliani e di molti altri Paesi, anche se i vertici dell'Anp hanno assicurato che non compiranno tale passo automaticamente: dipenderà dalla politica che Israele deciderà di portare avanti sul fronte degli insediamenti. Intanto Abu Mazen guarda già alla prossima sfida, questa sì impossibile e simbolica: il sì alla Palestina Stato membro dell'Onu da parte del Consiglio di sicurezza. Una mossa già tentata dal presidente dell'Anp ma che si è inevitabilmente scontrata con il veto degli Stati Uniti. L'auspicio di tutti, però, è che dalla storica giornata al Palazzo di Vetro nasca una nuova spinta verso il dialogo. In questo senso il segretario generale dell'Onu, Ban ki-Moon ha lanciato un chiaro appello a israeliani e palestinesi: "E' giunta l'ora di rianimare il processo di pace". Un processo di pace in stallo da troppo tempo.

Petrolio:Ny,chiude in rialzo a 88,04 dlr


Quotazioni guadagnano 1,55 dollari

(ANSA) - ROMA, 29 NOV - Il petrolio archivia gli scambi al mercato di New York in rialzo di 1,55 dollari a 88,04 dollari al barile.

Castellammare di Stabia torna al voto


Bocciati bilanci preventivo e consuntivo, Consiglio sciolto

(ANSA) - CASTELLAMMARE DI STABIA (NAPOLI), 29 NOV - Il sindaco di Castellammare di Stabia (Napoli) Luigi Bobbio non ha superato la prova del voto sui bilanci comunali consuntivo 2011 e preventivo 2012. Senza maggioranza conclude quindi la sua esperienza e la citta' tornerà alle urne. Ex magistrato della Dda, suoi alcuni provvedimenti che gli hanno fatto conquistare l'appellativo di 'sindaco sceriffo', come quello che vietava l'uso di abiti succinti o sdraiarsi al sole in pubblico.


Carceri:Sappe,detenuto suicida a Taranto


Aveva 34 anni e scontava pena definitiva per droga

(ANSA) - TARANTO, 29 NOV - Un detenuto di 34 anni, Vincenzo Scarcia, si e' impiccato nel pomeriggio nel carcere di Taranto legando la corda del suo accappatoio alle inferriate della finestra del bagno. Ne da' notizia il sindacato di polizia penitenziaria Sappe in una nota nella quale sottolinea che l'uomo scontava una pena definitiva per droga che avrebbe scontato nel 2013.

Dali' vendette finto baffo a Yoko Ono


Amanda Lear, 'pago' 10.000 dollari per filo d'erba seccato'

(ANSA) - PARIGI, 29 NOV - Negli anni Settanta, il pittore Salvador Dali' avrebbe venduto un falso pelo dei suoi baffi a Yoko Ono, vedova di John Lennon. Lo racconta Amanda Lear, che del pittore fu amica intima, in un'intervista al settimanale francese Vsd. ''Pensava che Ono fosse una strega e temeva che gli facesse un sortilegio. Allora mi ha mandata a raccogliere un filo d'erba seccato e l'ha messo in un bel cofanetto... La tontolona ha pagato 10.000 dollari. A Dali' piaceva imbrogliare la gente''.



Wikileaks: soldato Manning testimone


Accusato aver passato migliaia file ad Assange

(ANSA) - NEW YORK - Bradley Manning, il soldato dell'intelligence Usa accusato di essere la 'talpa' di Wikileaks, e' salito sul banco dei testimoni a Fort Meade in Maryland. E' la prima volta che Manning parla in pubblico da quando nel maggio 2010 e' stato arrestato in Iraq per aver passato al sito anti-segreti di Julian Assange centinaia di migliaia di documenti top secret del governo americano.

Siria: attivisti: 61 uccisi oggi

39 vittime ad Aleppo

(ANSA) - BEIRUT, 29 NOV - Almeno 61 persone, tra le quali 17 bambini e adolescenti, sono state uccise nelle violenze di oggi in Siria, secondo un bilancio provvisorio dei Comitati locali di coordinamento (Lcc) dell'opposizione. La fonte sottolinea che 39 delle vittime si contano nella provincia di Aleppo, e tra queste si contano le 15 uccise da un bombardamento sul quartiere di Al Ansari.

Petraeus: ho rovinato tutto e pago

Generale si confessa nella lettera ad un amico.


(ANSA) - NEW YORK, 29 NOV - ''Ho rovinato tutto, e sto pagando'': l'ex direttore della Cia David Petraeus si confessa in una lettera ad un amico di lunga data dell'esercito, il generale di brigata in pensione James Shelton, ammettendo le colpe per la relazione extraconiugale con Paula Brodwell. ''Sto pagando il prezzo per quello che ho fatto, ma alla fine ho cercato di prendere le decisioni giuste'', ha scritto ancora il generale nella missiva, riportata dai media statunitensi.

Mobilita': a Milano Atm apre alla citta' la storica officina di Teodosio

Due giorni di festa nell’officina generale Atm di via Teodosio: sabato e domenica lo storico deposito accoglie i milanesi per il tradizionale appuntamento del 'Porte Aperte' dell'Azienda Trasporti Milanesi. Dalle 10 alle 18,30 dell'1 e 2 dicembre sara' infatti possibile intraprendere un viaggio alla scoperta dei mezzi, storici o all'avanguardia, con cui ogni giorno migliaia di persone si spostano in citta'. Visite guidate sui mezzi in esposizione, allestimenti con tutte le informazioni su tram, bus e metropolitane, giochi e sorprese per scoprire tutti gli aspetti e la complessita' del sistema di mobilita' che Atm gestisce sono alcune delle attivita' che verranno proposte nei 29 mila metri quadrati della strutturata a campate che ospita la manifestazione. Tutti i visitatori saranno invitati a intraprendere un percorso interattivo che si snoda attraverso cinque aree tematiche: dalle tecnologie ai servizi e alle lavorazioni notturni, dai veicoli storici a quelli di mobilita' integrata come bike sharing e car sharing, passando anche per la 'regia del trasporto', ovvero il mondo della manutenzione e di chi guida i mezzi. Un viaggio nel mondo del trasporto pubblico locale - per scoprire gli storici tram Carrelli 1928 Giallo Milano o i moderni Sirio e Sirietto, fino alla presentazione della nuova linea 5 del metrò, - in cui i visitatori saranno accompagnati dai dipendenti dell'azienda di Foro Buonaparte che spiegheranno le diverse fasi del loro lavoro. Ma la due giorni sara' l'occasione anche per un viaggio di fantasia dei piu' piccoli. Come ogni anno, molti saranno i giochi pensati per i bambini che potranno sbizzarrirsi mettendosi 'alla guida' di tram e autobus, oltre che cimentarsi con la 'tram dance', i giochi con chiodini e gli autobus volanti telecomandati. Per gli adulti, invece, quiz e un angolo dedicato alla lettura e alla consultazione di libri e documenti storici dell'azienda. Spazio anche alla musica con Radio Italia che porta nel deposito del 1929 l'iniziativa musicale 'Vogliamo te!', avviata nel mese di novembre in metropolitana e che vede protagonisti tutti gli amanti della musica italiana. Gli ospiti di ATM potranno registrare ritornelli delle loro canzoni italiane preferite e le migliori performances saranno trasmesse su Radio Italia Tv.

Wednesday, November 28, 2012

Consiglio di Stato: Lazio subito al voto Scontro Polverini-Zingaretti sulla data


Respinto il ricorso contro il Tar, confermata la pronuncia di primo grado: ora la governatrice dovrà firmare il decreto che fissa il giorno. L'opposizione: «Urne a gennaio»

ROMA - Lazio subito al voto. O almeno, al più presto. Il Consiglio di Stato ha respinto martedì 27 novembre il ricorso della presidente Renata Polverini e ha confermato «integralmente» la sentenza del Tar del Lazio che imponeva alla governatrice di indicare la data delle elezioni entro venerdì 16 o sabato 17 novembre. Lo scorso 16 novembre, la corte - con decreto monocratico - aveva provvisoriamente sospeso la sentenza di primo grado e alcuni avevano pensato che fossero così riaperti i giochi sullo slittamento delle elezioni regionali nel Lazio.

DATA ENTRO 90 GIORNI - Il Tar aveva stabilito che le elezioni regionali dovessero essere indette per decreto entro il 17 novembre e dovessero comunque tenersi entro 90 giorni dallo scioglimento del Consiglio regionale, e dunque entro il prossimo 28 dicembre: una data, tuttavia, ormai impraticabile. I giudici amministrativi avevano anche nominato commissario «ad acta» il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri «perché si sostituisca al presidente dimissionario della Regione Lazio in caso di inadempimento». Ora con la sentenza del Consiglio di Stato Polverini avrà 5 giorni per decidere e firmare.
E sulla data della consultazione è subito lite. In serata, martedì, Polverini avrebbe detto ai suoi collaboratori: «Indirò le elezioni, ma per il 10 marzo». Il candidato del Pd alla Regione Nicola Zingaretti chiede si voti subito. E l'avvocato Gianluigi Pellegrino - il legale che presentò il ricorso al Tar per conto del Movimento Difesa del Cittadino - avverte: «Alle urne a gennaio, altrimenti bisogna chiamare i carabinieri».

OLTRE DUE MESI DI ATTESA - La governatrice - che a inizio novembre aveva promesso di fare presto - dovrà firmare entro il 2 dicembre il decreto con la data delle elezioni per il rinnovo degli organi della Regione Lazio. La scelta della data sarebbe dovuta cadere - per questioni tecniche - su quel 10 marzo che il ministro Cancellieri ha indicato come data per le elezioni regionali in Lombardia e Molise. Ma i giochi sono ormai riaperti: per conoscere il giorno delle urne gli elettori del Lazio dovranno attendere forse domenica; oltre due mesi dal giorno in cui Polverini si era dimessa, il 27 settembre scorso, promettendo di cacciare i politici indegni dalla Regione.

TEMPI TECNICI E COERENZA - «È una buona notizia per i cittadini del Lazio, per tutti coloro che hanno chiesto che in questi mesi venisse rispettata la legalità», commenta Nicola Zingaretti presidente della Provincia di Roma e candidato alla presidenza della Regione Lazio. E avverte: «Ora ci aspettiamo coerenza rispetto a questi provvedimenti». Anche perchè molti «ritenevano un elemento di stravaganza il fatto che una Regione come il Lazio chiudesse per 8-9 mesi». Zingaretti ribadisce la necessità di un'immediata indizione delle elezioni.
«Avere un Consiglio Regionale sciolto per mesi era ed è illegale», ribadiscono i consiglieri regionali radicali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo. «Si scelga ora una data - chiedono -, rispettando il tempo necessario per la raccolta firme e per una campagna elettorale da non sovrapporre ad altre elezioni»

L'OPPOSIZIONE: VOTARE A GENNAIO - L'opposizione insiste: si può votare a gennaio. «Le scuse sono davvero finite. Alla Polverini non resta che un ultimo atto da firmare - dice Luigi Nieri, capogruppo di Sel -. Si può votare a gennaio». «Il Consiglio di Stato conferma la sentenza del Tar del 12 novembre che imponeva alla Polverini di indire le elezioni entro cinque giorni. La suprema magistratura amministrativa conferma che da due mesi la Regione è bloccata in modo del tutto illegale - tuona il capogruppo Pd in Regione Lazio Esterino Montino -. Ora si proceda senza altre meline e rinvii. La Polverini faccia il suo dovere: firmi il decreto con la data delle elezioni. Si possono fare entro la fine di gennaio. Non perdiamo altro tempo». 
«È ovvio che a questo punto si deve votare a gennaio; altrimenti si commetterà un reato penale», concorda Gianluigi Pellegrino, che, in qualità di legale del Movimento Difesa del Cittadino, si era rivolto al Tar per ottenere una veloce indizione delle elezioni regionali nel Lazio.
IL NODO DEI 70 CONSIGLIERI - «Polverini non aspetti i cinque giorni - chiede il presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio -, ma indica le elezioni martedì sera o al massimo mercoledì mattina. Per quanto riguarda i costi della politica, sappia Polverini che il ginepraio nel quale si è lei stessa cacciata, dimettendosi prima di far passare il ridimensionamento del Consiglio regionale, ha una sola soluzione: rimanere a 70 consiglieri, dimezzandone l'indennità, mentre l'indizione unilaterale a 50 consiglieri sarebbe anticostituzionale».

L'ANNUNCIO DEL 16 NOVEMBRE - Lo scorso 16 novembre, nel provvedimento sospensivo, la quinta sezione di Palazzo Spada aveva sottolineato l'opportunità che la fissazione della data del voto in Lazio avvenisse dopo un provvedimento del Consiglio di Stato «dotato di stabilità» e quindi dopo la camera di consiglio del 27 novembre e la relativa decisione. Nel provvedimento di sospensione il Consiglio di Stato spiegava che «nelle more della decisione collegiale della domanda cautelare, la necessaria esecuzione della sentenza impugnata da parte della Presidente della Regione ovvero del commissario ad acta in via sostitutiva» avrebbe arrecato «all'appellante Regione un pregiudizio di estrema gravità quanto ai termini per l'esercizio del potere di indizione delle elezioni e ai contenuti che - a suo avviso - il provvedimento potrebbe avere».

Imbrattato murales di Totti Cancellata testa e fascia da capitano


ROMA - Lo storico murales situato nel Rione Monti che ritraeva Francesco Totti, realizzato per festeggiare lo scudetto giallorosso nel 2001, è stato rovinato. L'immagine celebrativa con l'esultanza del capitano della Roma dopo un gol realizzato nel 2001 (anno appunto dello scudetto giallorosso targato Franco Sensi e Fabio Capello) è stata imbrattata con dello spray che ha coperto la parte superiore del disegno

DANNI - Evidenti i danni al murales: cancellata la testa, la fascia da capitano sul braccio, lo stemma e lo sponsor sulla maglia. Su Facebook e twitter la tifoseria romanista, che già grida al «sacrilegio», si è comunque attivata per cercare qualcuno che possa restaurare l'opera. Secondo il sito laroma.it che ha denunciato il fatto, i responsabili sarebbero laziali, viste le scritte «SSL»

Assalto al pub, parla lo studente ferito: «Erano in 50 tutti bardati e con le armi »

Nicholas Burnett, l'americano accoltellato nel raid del Drunken Ship: «E' stata una notte di follia. Non urlavano nessuno slogan, ci hanno solo picchiati»

ROMA - «Il primo pensiero? Credevo fosse un attacco terroristico. Poi ho capito che era solo follia. Non so nemmeno perché sono stato accoltellato. Ho cercato di allontanarmi, ma mi hanno inseguito». Nicholas Burnett, studente americano di 20 anni, non nasconde le emozioni. La paura si percepisce nella sua voce quando comincia a raccontare quel mercoledì notte di una settimana fa. Anche lui era al Drunken Ship, il pub a Campo de' Fiori preso di mira da un gruppo di ultrà alla vigilia di Lazio- Tottenham. E completamente distrutto e con decine di contusi. Ferito gravemente, è stato ricoverato in ospedale: «Quando ho chiesto ai medici quanti punti mi avevano messo, non mi hanno saputo rispondere: "troppi". La verità è che sono stato fortunato».


STUDENTE IN ERASMUS - Martedì sera, dopo sei giorni, è stato dimesso, mentre l'altro ferito, inglese, è ancora in prognosi riservata al San Camillo. «Ora sono a casa, ma dovrò tornare per dei controlli». Gli hanno affondato il coltello nella parte destra della schiena, bucandogli il polmone. «Sto meglio, diciamo che mi sto riprendendo». La convalescenza sarà lunga. Ma il biglietto per tornare a casa, ad Anaheim, California, è per il 10 dicembre. Lui, non è un turista. Non tiene al Tottenham. E non è inglese. È un ragazzo americano arrivato nella Capitale per studiare. Frequenta un corso di Business in italiano alla Temple University. Un semestre per conoscere l'Italia. «Il Drunken ship è un punto di riferimento per stranieri».

«UNA NOTTE DI FOLLIA» - Così mercoledì sera è andato a bere una birra. «Ero con due amici che frequentano il mio corso». La notte romana era tiepida. «Per questo abbiamo deciso di stare fuori, sul patio». Con loro almeno una trentina di persone. «Eravamo allegri. Il giorno dopo avremmo festeggiato Thanksgiving». Certo, Nicholas aveva notato che c'erano più inglesi del solito. «Ma niente di particolare». Poi intorno all'una e un quarto un gruppo di persone ha attirato la loro attenzione. «Una cinquantina, si muovevano in gruppo. Alcuni avevano i caschi, tutti con le sciarpe che li coprivano il volto. E armi in pugno, ben visibili». Mazze, bastoni, coltelli. «Dopo pochi secondo hanno cominciato a correre verso di noi. A quel punto il panico». Alcune persone sono entrate dentro al pub. Lui e gli amici ha cercato di allontanarsi, evitandoli. «Un ragazzo che non potrei riconoscere si è staccato dal gruppo. Ha alzato la mano. E mi ha toccato». Lui ha continuato a correre. Poi si è guardato la maglietta. «Era piena di sangue».
IN OSPEDALE COL TAXI - Una volta arrivati in corso Vittorio, ha cercato di prendere un taxi. «Il primo mi ha rifiutato, poi un altro mi ha accettato». Poi in ospedale. I medici, la prognosi, la polizia. E la preoccupazione per gli amici: «Stanno abbastanza bene, uno ha avuto punti in testa, l'altro solo picchiato». Lui ha avuto la peggio. Ha letto i giornali, le ricostruzioni, l'ipotesi dei tifosi. «Non ho sentito alcuno slogan. Nessuna rivendicazione. Sembravano solo accecati dall furia. Una violenza senza un vero perché». Ora è a casa, ma rimane la paura. «Per favore non voglio apparire, non mettete la mia foto». È il timore di essere riconosciuto. «Devo rimanere a Roma fino al 10 dicembre».

La minaccia del sindacato dei calciatori: «L'Inter non può ricattare Sneijder»


L'organismo contesta la decisione di non far giocare l'olandese
perché non firma:«Il calciatore non ha costretto nessuno»


L'Inter non fa giocare Sneijder perché non firma? Il sindacato Sindacato mondiale dei calciatori professionisti (FifPro) chiede l'intervento di Fifa, Uefa e Commissione europea affinché, dice una nota, contribuiscano ad arginare il comportamento di un numero crescente di club che mettono sotto pressione i propri tesserati per convincerli a prolungare i loro contratti, spedendoli in tribuna o in panchina se si rifiutano. L'Inter è uno dei due casi citati dal FifPro: l'altro è Fernando Llorente dell'Athletic Bilbao.
UN'ANNO SENZA COMPENSO - Il contratto di Sneijder scade a metà del 2015 - si ricorda -. L'Inter ha chiesto al nazionale olandese di prolungarlo fino al 2016, ma conservando lo stesso stipendio totale. «In altre parole, lavorare un anno in più senza ricevere alcun compenso. Sneijder ha rifiutato e l'allenatore Andrea Stramaccioni non lo ha fatto più giocare. È giunto il momento di far suonare un campanello d'allarme - dice il sindacato -. Le società sostengono che i giocatori devono rispettare i contratti».

NON HA COSTRETTO NESSUNO - «Il principio non dovrebbe essere applicato anche al contrario? - continua l'organismo -. Sneijder non ha puntato una pistola alla testa del Consiglio di amministrazione dell'Inter per costringerlo a firmare il suo contratto. Il club glielo ha offerto in piena consapevolezza». Fifpro si rende conto che è un momento di difficoltà economica ed i club vogliono ridurre gli stipendi: «Ma se si vuole offrire ai giocatori un accordo a condizioni inferiori, andrebbe fatto solo in scadenza di contratto».

L'urlo accorato di Flavia Vento : «Beppe Grillo, perché mi hai bannato?»


La showgirl è stata bloccata dal comico su Twitter:
«Perche? Ti faccio perdere voti? Sono una drogata?»


Si era tanto spesa per lui, quanti tweet lanciati nell'etere per difendere il movimento, contro tutto, contro tutti. Ma, lui, non ha gradito e l'ha «bannata», come dicono i giovani d'oggi. Ovvero omicidio virtuale, tu non sei più mia amica ( o meglio seguace).
VIA - Sì, Beppe Grillo ha bloccato su Twitter Flavia Vento: tanto tempo fa una showgirl, oggi non si sa bene cosa, di sicuro però ancora celebrity, con foltissimo seguito sul social (22.000 followers). Bandita, basta, non potrà più vedere i suoi tweet: forse il comico non ha gradito il suo endorsement secondario a Renzi (« se non votassi Grillo, voterei il sindaco» aveva detto Flavia); forse era una sostenitrice un po'ingombrante. Chi lo sa.

L'HA PRESA MALE - Quel che si sa è che la Vento l'ha presa male, parecchio male: «Io, tutta carina, tifo per Grillo, lo difendo perchè mi piace quello che fa per la gente e poi mi ritrovo che mi ha bloccata, manco fossi topo?». Al netto del misterioso riferimento roditorico (ma è spesso arcana la weltanschauung di Flavia), si alza alto il lamento della fu soubrette.

«SONO FORSE UNA DROGATA?» -Perché, perché urla in rete: «Perché mai faccio perdere voti? Sono una drogata? No. Mignotta? Neanche». «Nooo», gridano in coro i followers, che si affrettano a recarle solidarietà, a dirle che loro voterebbero per lei e nessun altro/a. Lei che già provò le vie impervie della politica politicheggiata, candidandosi per il nuovo Pli alle regionali del 2005 (27 voti). E flirtando poi con la Margherita in un memorabile incontro filmato ( «Il muro di Berlino? È caduto nel 1968»).

FONDERO' IL MIO PARTITO - Ma le delusioni antiche e recenti vengono presto dimenticate e Flavia, già rassicurata da tanto, rinnovato, affetto, si lancia e promette: «Fonderò il mio partito, lo giuro. Consigli su come chiamarlo?». Intanto, in attesa del battesimo, chiarisce il programma. Beh «chiarisce». Quasi, diciamo:«La rivoluzione deve avvenire per le zucchette»

Zico: «Italia-Brasile ha fatto male al calcio»

L'ex fuoriclasse del Flamengo e il Mundial '82: «Se avessimo vinto quella partita il calcio sarebbe stato differente»


Quando si dice una sconfitta che brucia. La clamorosa disfatta del Brasile contro l'Italia ai Mondiali spagnoli del 1982 ha avuto un «impatto negativo» sul mondo del calcio, che si sente ancora oggi. Lo sostiene Zico, l'ex fuoriclasse brasiliano che approdò a fine carriera in Serie A, all'Udinese. Il numero 10 del Flamengo e del Brasile di Telé Santana ricorda la partita del Sarrià a Barcellona - il mitico 3-2 per gli azzurri di Bearzot - proprio nel giorno in cui annuncia sul suo sito Internet l'addio alla panchina della nazionale irachena, per inosservanze contrattuali da parte della Federazione locale.
RISULTATO A OGNI COSTO - «Il Brasile aveva una squadra fantastica - ricorda in una conferenza stampa lo specialista delle punizioni con traiettorie impossibili -, riconosciuta in tutto il mondo, e ovunque andiamo la gente ricorda quel team del 1982». «Se avessimo vinto quella partita - prosegue - il calcio probabilmente sarebbe stato differente. Invece, dopo di allora cominciammo a mettere le basi per un calcio nel quale bisogna conseguire il risultato a qualsiasi costo, un calcio fondato sulla distruzione del gioco avversario e sul fallo sistematico». «Quella sconfitta - dice ancora Zico - non fu positiva per il mondo del calcio. Se quel giorno avessimo segnato cinque reti, l'Italia ne avrebbe segnate sei, perché trovavano sempre il modo di capitalizzare i nostri errori».

MUSCOLI E CORSA - Zico critica infine l'eccessiva fisicità del calcio moderno: «Il Brasile è una terra fertile per i calciatori, ma dobbiamo cambiare la mentalità nelle squadre giovanili dei club. Sono sicuro che se facessi oggi un provino per una squadra, sarei scartato perché troppo poco prestante. E basso di statura».

Dynamo: «Sono diventato mago per sconfiggere i miei bulli»

Ha 28 anni ma ne dimostra meno. È magro, smilzo, sfuggente. Il suo nome d'arte è Dynamo, il suo nome vero Steven Frayne. È un fenomeno mondiale. Fa il mago, l'illusionista. In milioni vedono i suoi video su Youtube. Del resto ha camminato sulle acque del Tamigi. Si è documentato leggendo il Vangelo, gli chiediamo? Sorride. «So che qualcun altro ha già camminato sulle acque prima di me. Io l'ho imparato da ragazzino per salvarmi dal bullismo».


IL BULLISMO E I TRUCCHI - Non scherza Dynamo. I suoi occhi si fanno un po' tristi quando racconta la sua infanzia che non deve essere stata facile. Parla sempre del nonno. Nessun accenno a mamma e papà. È nato e cresciuto in Inghilterra, nella cittadina di Bradford, e il suo essere magretto e spaurito l'ha fatto presto diventare vittima prescelta per i vigliacchi bulletti . «Mi prendevano – racconta – e mi chiudevano in un cassonetto. Poi mi buttavano giù dalla collina, dove c'erano delle dighe. Avrei voluto tanto saper camminare sull'acqua. Fu allora che mio nonno mi insegnò i primi trucchi per privare i bulli della loro forza fisica».

«INGRASSAMENTO» ISTANTANEO - Trucco o non trucco, funzionò. E i bulli la smisero di vessarlo. (Dynamo ci dimostra che non scherza. Chiama un giornalista piuttosto corpulento e gli chiede di sollevarlo. Dynamo pesa solo 50 chili. Il giornalista lo solleva con estrema facilità e lo ripone a terra. Poi il mago lo guarda intensamente negli occhi, gli sfiora le braccia, si concentra e chiede nuovamente al giornalista di sollevarlo. Ma questa volta, non ce la fa. Sembra che improvvisamente il mago pesi 100 chili).


«REGALARE MERAVIGLIE» - Dunque i bulli si spaventano e cominciano addirittura a girare voci sui super poteri di Dynamo. Sempre più gente gli chiede di mostrare le sue capacità straordinarie. Dynamo gira per le strade e comincia a stupire chiunque con giochi e magie. «Il mago non è uno che inganna – sottolinea Dynamo – è uno che sa creare meraviglia. Dimostra che per un istante tutto è possibile». Il problema è che all'inizio nessuno di importante sembra dare credito a Dynamo. Lui non si scoraggia e realizza numerosi video su Youtube. E lì comincia a volare. Milioni di visualizzazioni.

L'AMICIZIA CON LE STAR - Non solo: Dynamo adora la musica. Va ai concerti delle sue star preferite – Coldplay, The Black Eyed Peas – sgattaiola nel backstage e regala giochi di magia stupefacenti agli uomini della security. I quali non possono non raccontare le meraviglie appena viste, alle star. Le quali a loro volta s'innamorano di Dynamo. Lo chiamano alle loro feste. Altre star lo notano. Il gioco è fatto. Diventa lui stesso una star. E si prende la sua rivincita: ora – quella stessa televisione che gli aveva chiuso le porte in faccia – lo va a cercare e lo supplica di realizzare programmi di magia. E lui lo fa, lui che dopo il nonno-maestro, ha imparato tutto da solo, perché «ho una innata inclinazione alla magia».

LO SHOW - Dal 7 dicembre su DMax (canale 52 del Digitale Terrestre e canale 140 di Sky) , per quattro venerdì alle 21.15, si potranno vedere le sue gesta nello show in quattro parti, dal titolo «Dynamo: magie impossibili». Naturalmente è inutile cercare di carpirgli alcun segreto. Dynamo crea illusioni, balla come un vero breakdancer, muove le mani alla velocità della luce, ha uno sguardo penetrante, sembra snodabile. E ti fa ridere.

Nuovo baby-fidanzato per Demi Moore


Il «New York Post»: storia d'amore con Julian Schnabel
Lui ha 26 anni, l'attrice 50. L'incontro in India

Cinquanta (anni) a ventisei. Dopo Ashton Kutcher, Demi Moore ha un nuovo baby-fidanzato. Lo rivela in esclusiva il New York Post. Il ragazzo si chiama Vito Schnabel, di professione commerciante d'arte e figlio del pittore e regista Julian Schnabel.
L'INCONTRO - Secondo indiscrezioni, i due hanno rotto il ghiaccio in India all'inizio di novembre, durante la festa di compleanno per i 50 anni del fidanzato di Naomi Campbell, il miliardario Vladimir Doronin.
Da allora la coppia ha passato diverso tempo assieme.
A quanto sembra, Schnabel avrebbe la passione per le donne molto più grandi di lui. Quando aveva 21 anni ha frequentato la modella Elle Macpherson, all'epoca 44enne.

IN FAMIGLIA - Sempre secondo quanto riportato del tabloid newyorkese, anche Julian, il padre di Vito, 61 anni, si è appena fidanzato con l'ex modella May Anderson, di quasi trent'anni più giovane di lui.
Tuttavia, pare che Vito e la sua futura matrigna fossero piuttosto intimi prima che lei iniziasse ad uscire con il padre lo scorso aprile.
Intanto, anche se Demi Moore, che ha compiuto 50 anni, e il suo ex marito Ashton Kutcher si sono separati ormai un anno fa, i due sono ancora ben lontani dal raggiungere un accordo per il divorzio.

Preso uno dei killer dell'operaio ucciso Non aspettò l'sms che indicava il bersaglio


Lino Romano era stato scambiato per un pusher
e trucidato in macchina nel quartiere di Marianella
La svolta dopo il «pentimento» di una complice dei sicari

NAPOLI - Era andato a far visita alla fidanzata e venne trucidato perché scambiato per un pusher che doveva morire. Oggi, mercoledì 28 novembre, è stato fermato dai carabinieri uno dei presunti assassini di Pasquale Romano, detto Lino, il giovane operaio ucciso per errore, il 15 ottobre, in Corso Marianella a Napoli. Si tratta di Giovanni Marino, rintracciato a San Giovanni a Teduccio. Le indagini sono state coordinate dai pm Sergio Amato ed Enrica Paracandolo.

CRIVELLATO DI COLPI - Insolita fu la ferocia dei killer che gli spararono contro 14 colpi. Lino cercò di fuggire da quell’inferno di piombo. Ma un palo, un maledetto palo, non gli consentì di evitare il suo incredibile e fatale destino. Da quanto fu ricostruito dagli investigatori, Pasquale era partito da Cardito, entroterra napoletano, alla volta di Napoli per andare nel quartiere di Marianella a salutare Rosanna, la sua fidanzata che non vedeva da qualche giorno. In casa della ragazza si intrattenne poco perché doveva andare a giocare a calcetto con gli amici. Appena sceso fu crivellato di colpi dai sicari. La sua vita si fermò in quell'abitacolo insanguinato.

SMS E LA DONNA «PENTITA» - I killer non aspettarono un sms e per questo uccisero la persona sbagliata, cioè Romano. Una donna - che era nel palazzo della fidanzata di Romano - doveva avvertire i killer quando il loro obiettivo stava per uscire. Ma i malviventi non attesero l'sms e uccisero erroneamente Lino. L'inchiesta della Dda sull'omicidio ha avuto una svolta venerdì notte, quando la donna si è presentata al commissariato di polizia di Scampia manifestando la volontà di collaborare. La donna era presente ad una cena alla quale partecipava il vero obiettivo dei killer, Domenico Gargiulo. La cena si stava svolgendo, la sera dell'agguato, nel palazzo in cui abita la fidanzata di Pasquale Romano, stabile davanti al quale l'operaio fu ucciso. Ha riferito agli inquirenti che informò Giovanni Marino, fermato, e il complice dell'arrivo di Gargiulo ma che si udirono gli spari prima che la cena terminasse e che lei avesse avuto il tempo di mandare il messaggio per avvertire che il vero obiettivo stava uscendo dal palazzo.
LA ZIA - La «pentita» è la zia della fidanzata di Gargiulo, il vero obiettivo dei killer. Si è presentata in commissariato con i suoi due figli, che hanno avuto un ruolo nella pianificazione del delitto e che ora vivono con lei in una località protetta. Nella zona di Scampia la decisione della donna di collaborare si è diffusa rapidamente e Giovanni Marino e il suo complice si sono allontanati dalle loro abitazioni. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i killer sono legati al gruppo degli «Sscissionisti», cioè al cartello Abete - Abbinante - Notturno, mentre la vittima mancata è vicina al gruppo dei «girati»; lo scontro riguarda il controllo delle piazze di spaccio. Il tentativo di uccidere Gargiulo, doveva essere la risposta ad un altro agguato, quello in cui, il 17 settembre, in via Giovanni Antonio Campano perse la vita Roberto Ursillo.

IL PAPA' DI LINO- «Gli assassini di mio figlio sono belve che non perdonerò mai», dice all' Ansa Giuseppe Romano, papà di Pasquale. «Ho sempre creduto e sempre crederò nella giustizia - dice - Non ci sono termini per definire quegli assassini. Anche chiamarli belve è troppo poco».

NAPOLITANO - La famiglia di Lino levò subito il suo grido di dolore, chiedendo giustizia per il ragazzo. Ci fu un incontro con il ministro dell'Interno Cancellieri, pochi giorni fa la famiglia fu ricevuta dal presidente Napolitano a Villa Rosebery. Le indagini andarono avanti incessanti mentre il cardinale Sepe lanciava il suo «anatema»: «Prego per la famiglia di questo giovane, il suo sacrificio non sarà vano. E agli assassini dico: fermatevi, perché questo cammino nel buio in cui vi state indirizzando porta solo distruzione e morte».

Per il ministero dell'Economia Big G non avrebbe versato 96 milioni di euro di Iva all'Erario


A riferirlo il Ministero dell'Economia spiegando che il Nucleo di polizia tributaria di Milano ha avviato nel 2007 una verifica fiscale. La presunta evasione si riferirebbe al periodo 2002-2006. L'azienda: rispettiamo le leggi fiscali in tutti i Paesi in cui operiamo



Nel quinquennio 2002-2006, Google non ha dichiarato reddito imponibile per oltre 240 milioni di euro, pari a 96 milioni di euro di Iva da versare all'Erario. Queste le risultanze, secondo quanto riferisce il ministero dell'Economia in risposta ad un'interrogazione di un deputato del Pd in Commissione Finanze della Camera, della verifica fiscale avviata nel 2007 dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza; le Fiamme Gialle hanno poi avviato una verifica fiscale "extraprogramma" nei confronti di Google Italy srl "finalizzata al riscontro del corretto adempimento degli obblighi fiscali".





"Google rispetta le leggi fiscali in tutti i Paesi in cui opera e siamo fiduciosi di rispettare anche la legge italiana - risponde Mountain View - continueremo a collaborare con le autorità locali per rispondere alle loro domande relative a Google Italy e ai nostri servizi".

F1, video su web: sorpasso irregolare di Vettel in Brasile?


Madrid (Spagna), 28 nov. (LaPresse) - Un video che circola sul web di un sorpasso di Sebastian Vettel in regime di bandiera gialla nel Gran Premio di Brasile sta seminando una scia di polemiche soprattutto in Spagna. "Manovra illegale", così la stampa iberica mette in discussione la legittimita' del terzo titolo Mondiale consecutivo di Formula vinto dal tedesco a Interlagos. Nel mirino dei media iberici c'è in particolare un sorpasso ai danni di una Toro Rosso nel concitato inizio di Gran Premio, quando Vettel, tamponato da Bruno Senna, è stato costretto ad una affannosa rimonta.
Le imamgini dalla camera car di Vettel, in effetti, mostrano che la manovra di sorpasso del tedesco inizia ancora in regime di bandiera gialla (vale a dire divieto di sorpasso). Se l'infrazione fosse stata ravvisata dai Commissari di gara, Vettel avrebbe subito una penalizzazione di 20" che lo avrebbe relegato all'8° posto, consegnando così il titolo Mondiale a Fernando Alonso per un solo punto. Non a caso il quotidiano El Mundo, scrive che ora il ferrarisa "reclama il suo titolo".

Brindisi, sequestrati a responsabile attentato scuola beni per 2,1 mln


Lecce, 28 nov. (LaPresse) - La polizia di Stato (Sco, squadre mobili di Lecce e Brindisi) ed i carabinieri del Ros e dei comandi provinciali di Brindisi e Lecce stanno eseguendo un'ordinanza di sequestro conservativo e preventivo emessa dal Gip del Tribunale di Lecce su richiesta della locale procura distrettuale antimafia, nei confronti di Giovanni Vantaggiato, reo confesso dell'attentato all'Istituto Morvillo Falcone di Brindisi del 19 maggio scorso, in cui perse la vita la giovane Melissa Bassi e rimasero ferite altre 9 studentesse.
Al centro delle indagini di natura patrimoniale la riconducibilità all'autore dell'attentato di beni mobili ed immobili, per un ammontare complessivo di 2.100.000 euro. Il sequestro è stato disposto in considerazione del fatto che Vantaggiato potrebbe essere chiamato a risarcire i gravi danni prodotti alle numerose parti lese. Il sequestro ha riguardato una villetta destinata a residenza familiare a Copertino (Lecce), opera mai censita in catasto ed in parte realizzata abusivamente; due locali commerciali a Copertino; due locali a Copertino; un'imbarcazione da diporto cabinata a motore, modello M/Y C50 FB da 15,60 metri, ormeggiata nella darsena Puerto del Sol in territorio di porto Cesareo; un conto corrente ordinario; un deposito bancario amministrato; un deposito carburanti sito in contrada Ballarini strada provinciale Copertino Leverano.

Restructura, da domani al Lingotto di Torino l'edizione numero 25


Torino, 28 nov. (LaPresse) - Ha raccontato per venticinque anni i mutamenti nel modo di progettare le abitazioni. In un periodo di tempo tanto lungo, molto è cambiato anche nel modo di concepire la casa. Domani Restructura compie un quarto di secolo e lo fa presentandosi al proprio pubblico con un’edizione particolarmente ricca di iniziative. L’obiettivo è sempre lo stesso: raccontare agli operatori del settore e agli utenti finali, i privati, gli aggiornamenti sui sistemi costruttivi e le novità sui materiali e le attrezzature, concentrando sempre di più l’attenzione su eco-sostenibilità ed efficienza energetica. La manifestazione, organizzata da GL events Italia-Lingotto Fiere, con il sostegno di Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino, prenderà il via a Torino domani, 29 novembre, presso il Lingotto Fiere e proseguirà fino al 2 dicembre.
Domani alle 10,30 nella Sala Attività Produttive-CNA, avrà luogo il convegno di apertura del Salone, organizzato da CNA Torino, dal titolo “La filiera delle costruzioni: quale ripresa e con quali strumenti”, che affronterà i temi dell’urbanistica, della riqualificazione del risparmio energetico, delle detrazioni fiscali. Vi prenderanno parte - tra gli altri - il Vice Presidente e Assessore all'Urbanistica e programmazione territoriale, Beni ambientali, Edilizia e Legale della Regione Piemonte, Ugo Cavallera; l’Assessore regionale allo Sviluppo Economico, Ricerca e Innovazione, Massimo Giordano; l’Assessore provinciale all’Ambiente, Roberto Ronco; l'Assessore alle Politiche Urbanistiche della Città di Torino, Ilda Curti e il Vice Presidente della Camera di commercio di Torino, Daniele Vaccarino. Modera il giornalista RAI, Luca Ponzi.
Il Salone si articola su tre Padiglioni ed è organizzato per sette aree tematiche: Cantiere e Macchine, destinata alle macchine e attrezzature tecnologiche per il cantiere, veicoli da cava e cantiere, veicoli commerciali, macchine movimento terra, gru; Edilizia e finiture, destinata alle aziende operanti nei settori delle finiture, dei più recenti sistemi costruttivi e dei materiali e manufatti da costruzione, oltre alla tradizionale area del recupero, restauro e decorazione organizzata in collaborazione con il CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa); Energia e Ambiente, destinata alle aziende impegnate a trovare e realizzare nuovi modelli e nuove soluzioni che possono contribuire al miglioramento dell’ambiente costruito; Impianti e Sicurezza: sezione riservata agli impianti elettrici, ai sistemi e impianti di comunicazione, sicurezza e agli apparecchi di illuminazione; Servizi e gestione, area destinata alle ultime novità offerte dai produttori di hardware e software per la progettazione, ai servizi finanziari e assicurativi, agli studi di progettazione, e ai fornitori di servizi specifici per la professione e Arredo Urbano, spazio per le aziende che si occupano delle aree e dei percorsi pubblici, compresi quelli “verdi”; Macchinari per la produzione di serramenti, ovvero attrezzature e macchinari per la realizzazione di serramenti in alluminio, legno e pvc. Forte dei quasi 30.000 visitatori della passata edizione, Restructura si presenta all’appuntamento 2012 con un palinsesto ricco di appuntamenti tra convegni, workshop e tour fuori sede.

Allerta in tutto il Paese per la perturbazione 'Medusa'


La perturbazione atlantica che sta interessando l'area mediterranea centrale, continuerà a determinare un'intensa fase di maltempo su gran parte del Paese, con rovesci e temporali al centro-sud, precipitazioni diffuse al nord e forte vento. Sulla base delle previsioni disponibili e di concerto con tutte le Regioni coinvolte, il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso, pertanto, un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse, che integra ed estende quelli già diffusi nei giorni scorsi.

La perturbazione ribattezzata 'Medusa' imperversa su tutta la Penisola. Nevica sulle Alpi di Nord ovest dove il Colle della Maddalena è chiuso dalle prime ore di stamattina, a causa di una forte nevicata nelle alte valli Stura, nel cuneese e Ubaye, in Francia. Difficoltà per i collegamenti con la Francia anche per la chiusura del Colle del Tenda, bloccato per tre notti per le operazioni di bonifica del lago. La protezione civile dell'Emilia-Romagna ha attivato il preallarme per la piena del Reno nel Bolognese. Torna la paura in Toscana. In Puglia una tromba d'aria tra Taranto e i Comuni limitrofi fa, secondo la protezione civile regionale, 38 feriti, tra cui 9 bambini.

Sono morte quattro persone in uno scontro frontale tra auto che si è verificato lungo la provinciale che collega Ceglie Messapica con Francavilla Fontana, in contrada Bax. Causa del disastro - secondo primi accertamenti - sarebbero stati il vento forte e la pioggia che si stanno abbattendo sul Brindisino. A bordo di una delle due autovetture viaggiavano tre donne, al volante dell'altra c'era un uomo.

Ad essere colpite, nella notte, le zone che già erano state interessate dall'alluvione di due settimane fa, la provincia di Massa Carrara e il Grossetano: è rimasta interrotta la linea ferroviaria Pisa-Genova e la strada statale Aurelia nei pressi di Carrara. Le esondazioni dei torrenti Parmignola e Carrione hanno provocato danni e allagamenti 28 le persone che hanno dovuto lasciare le abitazioni. A Carrara allagato anche il centro storico.

La Regione Toscana ha chiesto al governo la dichiarazione dello stato di emergenza e un contributo di 50 milioni di euro per tutti i territori toscani colpiti dalle alluvioni di questo mese. Lo ha annunciato stasera il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi intervenuto al consiglio comunale di Carrara.

"Venerdì - ha aggiunto Rossi - il Consiglio dei ministri dovrebbe discutere la nostra richiesta. Ho avuto nel corso della giornata colloqui telefonici con il ministro Grilli, con il sottosegretario Catricalà e con il responsabile della Protezione civile Gabrielli. Quanto alle risorse che verranno stanziate esse serviranno per gli interventi di emergenza e se, come richiesto, verranno inserite nella dichiarazione dello stato di emergenza, saranno considerate al di fuori del patto di stabilità".

E' arrabbiato il sindaco Angelo Zubbani che ai microfoni di Tgcom24 dice: "Quindici giorni dopo la precedente alluvione ci siamo trovati sulla testa questo nubifragio con un territorio fragile con ferite ancora aperte. I danni sono stati tanti". Zubbani se la prende anche con Rfi: "Ci sono stati tanti lavori di argine manto, solo che su due corsi d'acqua mancano i lavori di Rfi. Oggi il presidente Rossi da Bruxelles contatterà direttamente Moretti. Questa mancanza vanifica gli sforzi. Non vorrei arrivare a mettermi la fascia da sindaco e fermare il Frecciarossa".

Padre e figlio sono stati assaliti nella notte da quattro rottweiler che, spaventati dalla bomba d'acqua che ha causato l'alluvione a Carrara, hanno divelto il recinto dove erano custoditi. I due uomini si trovavano nel giardino di una villa adiacente, cercando di arginare gli effetti dell'acqua: il padre, 52 anni, è stato azzannato al volto e all'avambraccio ed è stato ricoverato in ospedale a Carrara dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico. Non è in pericolo di vita. Il figlio di 27 anni ha riportato ferite agli arti e dopo le medicazioni è stato dimesso.

Problemi anche a Massa, soprattutto in Lunigiana dove ha esondato il torrente Lucido in località Monzone. In questo caso la Protezione civile nella notte ha fatto evacuare dalle loro abitazioni 50 persone che ora tuttavia sono potute rientrare nelle abitazioni. Allagamenti e danni anche nel grossetano. Ad Albinia, particolarmente colpita dall'alluvione del 12 novembre scorso, alcune famiglie sono già state fatte evacuare per precauzione dalle loro abitazioni. Allagamenti anche a Grosseto dove piove da questa notte.

Acqua alta a Venezia ma inferiore alle previsioni. La punta massima di marea sul medio mare, alle 9.45, è stata di 103 centimetri contro una previsione di 120. Rimane comunque l'allerta per la tarda serata quando, a causa di un intensificarsi del vento di scirocco, è prevista una marea di 130 centimetri intorno alle 23.30. Vento forte e pioggia anche a Napoli dove uno scirocco forza 8 ed un mare molto mosso (forza 5-6) ha di fatto bloccato tutti i collegamenti marittimi nel Golfo.

La giornata di domani sarà decisiva per l'operazione di soccorso dei tre alpinisti italiani dispersi da tre giorni sul Dome des Ecrins, nelle Alpi francesi. Secondo le previsioni meteo durante la giornata ci saranno alcune finestre di bel tempo che consentiranno un rapido sorvolo in elicottero della montagna, dove da lunedì mattina imperversa una violenta bufera.

Primarie: Vendola, Bersani ha profumo di sinistra


Tutto pronto per la sfida tv tra Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi su Rai1. Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi arrivano agli studi Dear della Rai tutti e due vestiti con un completo blu. Cambia solo la cravatta: il segretario Pd ce l'ha rossa, mentre il sindaco di Firenze, abbandonata quella viola, stavolta ha preferito il blu. Prima di entrare in studio, però, Matteo opta per la camicia ed entra così sul set televisivo a maniche arrotolate per affrontare Bersani.

Per l'appello finale comincerà Renzi, mentre concluderà Bersani. A decidere la 'scaletta' è stata la monetina tirata in aria dalla conduttrice Monica Maggioni davanti ai due capi dello staff: Stefano Di Traglia per Bersani e Antonella Madeo per Renzi.

Intanto è ancora polemica sulle regole per il ballottaggio delle primarie. "Non abbiamo mai concorso a scriverle", attacca Matteo Renzi. "Hanno ristretto al massimo la partecipazione e sono regole ridicole".''I numeri ufficiali del Pd - aggiunge il sindaco - dicono che la differenza di votanti al primo turno e' meno di 300 mila voti. Bene, ci sono 600 mila voti in liberta' tra chi ha votato altri candidati. Ce ne sono altri di quelli che potranno registrarsi anche se solo entro venerdi': io sono certo che saranno almeno altri 200 mila come minimo''. Il presidente del collegio dei garanti, Luigi Berlinguer, però afferma: "Non cambia la platea elettorale".

RENZI,SE VINCIAMO NOI NIENTE INCIUCI CON CASINI - "Se vinciamo noi non ci saranno inciuci con Casini". Così nella sua Enews Matteo Renzi. "Non siamo tra quelli - sottolinea - che cercano di accontentare un po' tutta la generazione dei politici di oggi da Vendola, che domani sarà sul palco di Napoli con Bersani, fino alla Bindi e D'Alema. Se vinciamo noi la foto di gruppo del centrosinistra sarà quella del futuro, non quella di chi in questi vent'anni ha parlato a lungo di coesione e poi ha mandato a casa due volte Prodi".

"Non le dirò mai che vado in Africa, non mi sentirei di prenderla in giro su questo...". Matteo Renzi cita la famosa affermazione dell'ex segretario Pd Walter Veltroni, nel rispondere a chi, a '24 mattino' su Radio 24, gli domanda quale sarà il suo futuro fra dieci o venti anni in caso di sconfitta alle primarie. "A quel punto - dice il sindaco - è del tutto evidente che per me comincia una vita diversa, a un certo punto finisco con la politica. La mia generazione non può pensare che inizi a far politica e continui per sempre: ti metti sul mercato, guardi se qualche azienda privata ti mette a lavorare, vai a insegnare all'università". In ogni caso, ha affermato ieri, "non farò mai un partitino".

VENDOLA, PAROLE BERSANI PROFUMANO DI SINISTRA - "Penso che stia dicendo parole che profumano di sinistra". Così il leader di Sel, Nichi Vendola, parlando oggi a Bari con i giornalisti del segretario del Pd. "Bersani è un bravo socialdemocratico europeo. E' stato un ministro molto attento, molto competente e molto operativo. Un leader politico che ha una qualità rara sulla scena pubblica: è un uomo di grande umanità, non è un cinico. Trovare un leader che non sia cinico è per me veramente sorprendente. Quindi io ho una grande amicizia e un affetto personale nei suoi confronti".

SCHULZ, BERSANI VINCERA' DOMENICA E A PRIMAVERA – ''Sono molto contento del successo di Bersani domenica scorsa. Siamo intimi amici: credo che vincera’ anche il ballottaggio e poi le elezioni di primavera’’. Lo dice Martin Schulz, presidente del Parlamento Europeo, parlando con l’Ansa. ''Proprio ieri ho parlato con Pierluigi. La mia interpretazione del voto alle primarie e’ molto semplice: se uniamo i consensi suoi a quelli di Nichi Vendola – osserva Schulz - emerge una chiara maggioranza di sinistra all’interno della coalizione''.

PRONTE REGOLE, RICHIESTE VOTO ANCHE VIA MAIL - Chi non ha votato al primo turno ma vuole farlo al secondo potrà presentare domani e giovedì richiesta, "anche per fax e mail", al proprio coordinamento provinciale che poi entro sabato dovrà avvertire il cittadino se potrà votare o meno al ballottaggio di domenica. E' quanto prevede una circolare inviata dal coordinatore nazionale del Comitato per le primarie Nico Stumpo ai coordinamenti provinciali e regionali.

BERLINGUER, NON CAMBIA PLATEA ELETTORALE - ''Vorrei tranquillizzare tutti: le regole delle primarie non sono cambiate. Restiamo infatti fedeli al principio che tra il primo e il secondo tempo non si modificano le regole del gioco. La platea elettorale non puo' essere modificata se non per casi eccezionali come del resto hanno convenuto pubblicamente alcuni illustri costituzionalisti''. Lo dice Luigi Berlinguer, presidente del collegio dei garanti delle primarie del centrosinistra

Fiorentina: più Lodi che Cirigliano


'A gennaio chiederò il meglio alla mia società, per quanto riguarda il mercato. E non è detto che sia un attaccante'. Così il tecnico della Fiorentina Vincenzo Montella soltanto lunedì scorso, al centro congressi di Viareggio, ricevendo il premio come miglior allenatore emergente della passata stagione in serie A. Dunque l'ambiziosa guida tecnica gigliata, come tutto l'ambiente fiorentino, esaltato da questo bellissimo e per certi versi inaspettato inizio di stagione viola, punterà a far rinforzare concretamente la propria rosa in vista del girone di ritorno, che per la Fiorentina potrebbe trasformarsi in una corsa a qualcosa di insperato solamente tre mesi fa. Nei progetti dello stesso Montella c'è il desiderio di elevare, e non di poco, la qualità tecnica e umana dentro il proprio spogliatoio, senza per forza sconvolgerne gli equilibri.

La riflessione principale cui è giunto il tecnico, insieme al suo staff, è che al momento sono arrivate ottime risposte dalla difesa - con i sorprendenti gol di Gonzalo Rodriguez - e buone risposte dall'attacco - Toni ha stupito tutti e Ljajic è in fase di costante ascesa - mentre a centrocampo gli infortuni in serie di Aquilani, che ha segnato tre gol, e la mancanza di incisività sotto rete di Borja Valero e Pizarro (comunque eccellenti per rendimento) limitano la fase realizzativa. Ecco perché, fatta salva la volontà di rinforzarsi se è possibile con un elemento offensivo già pronto, che sia a conoscenza della serie A e non troppo costoso (magari Osvaldo, anche se il sogno resta Bergessio, con l'alternativa low cost Floccari da tenere sempre viva), i pensieri di Montella si sono nuovamente posati su Francesco Lodi.

Quest'ultimo non solo porterebbe in dote piedi e gol che farebbero molto comodo alla Fiorentina lanciata verso la conquista di un piazzamento nelle prossime coppe, ma si rivelerebbe la perfetta alternativa a David Pizarro, ottimo fino ad oggi, ma che va verso un logoramento dovuto all'età, e che è stato penalizzato nelle prime 14 giornate dai tanti cartellini gialli, che già l'hanno fatto squalificare per due giornate di campionato. I rapporti fra Montella e il Catania ora sono tiepidi, non freddi come la scorsa estate, ma il regista rossoblù, autore di magistrali punizioni-gol, è uno degli uomini simbolo della rosa a disposizione di Maran.

Tuttavia l'allenatore della Fiorentina avrebbe già un accordo sulla parola con lo stesso Lodi, il quale scegliendo il viola a gennaio coglierebbe la chance di giocare in una squadra che lotta per traguardi europei, e si riavvicinerebbe ai suoi affetti più cari, maturati nei tanti anni di militanza ad Empoli. L'alternativa è Cirigliano del River, ma il club di Passarella ha sempre sparato alto per il proprio centrocampista. Il d.s. Pradè è dunque in pressing sul Catania per imbastire una trattativa che potrebbe prevedere l'inserimento del prestito del 'talentino' Mati Fernandez, il quale maturerebbe all’ombra dell'Etna. Per poi, a giugno, dare l'assalto definitivo a Bergessio...

Juve, multa da 10000 euro per un coro razzista


TORINO - Gianpaolo Tosel, giudice sportivo di serie A, in merito alla gara di domenica sera contro il Milan ha inflitto un'ammenda di 10 mila euro alla Juventus per "avere suoi sostenitori, all'8' del primo tempo, rivolto ad un calciatore della squadra avversaria un coro costituente espressione di discriminazione razziale; entità della sanzione attenuata ex art. 13 comma 1 lettere a) e b) e comma 2 CGS, per avere la Società concretamente operato con le forze dell'ordine a fini preventivi e di vigilanza".

STRISCIONE PESSOTTO, MULTATO IL MILAN - Ammenda anche per il Milan. La società rossonera è stata multata di 4 mila euro perché i tifosi hanno esposto domenica sera uno striscione contro Pessotto durante la gara contro la Juve. Il giudice sportivo di serie A, Gianpaolo Tosel, ha motivato così la sanzione: "per avere suoi sostenitori, nel corso del primo tempo, esposto due striscioni dal tenore ingiurioso nei confronti di un dirigente della squadra avversaria".

La Lazio travolge 3-0 l'Udinese: la Juve è a sei punti


ROMA - La Lazio vince facile, torna a respirare l'aria dell'alta classifica (-2 punti dal secondo posto) e soprattutto sfata il tabù Udinese che per ben due volte gli ha impedito nell'ultimo biennio di entrare in Europa dalla porta principale. Una prova convincente, quella dell'11 di Petkovic - che rinuncia all'inizio al 'profeta' Hernanes per far posto a Ederson - favorita però, è il caso di dirlo, da un'Udinese irriconoscibile. Molli, lenti, scontati, i bianconeri si calano perfettamente nel clima della partita feriale, cui contribuisce anche lo scarso pubblico (circa 20mila presenti).

Merito però di una Lazio che dopo il la gara accorta e difensiva allo Juventus Stadium 10 giorni fa e il pareggio a reti inviolate contro il Tottenham in Europa League affronta la gara col piglio giusto. La partita all'inizio sembra bloccata con un centrocampo foltissimo e ben 9 uomini a giostrare in mezzo al rettangolo di gioco. Moduli (4-1-4-1 per Petkovic, 3-5-1-1 per Guidolin) che all'inizio offrono pochi spunti al contropiede. Candreva, giocatore in leasing dalla società friulana, è la spina nel fianco della difesa, con Mauri tornato agli antichi splendori. La partita potrebbe prendere subito la sua piega dopo 10 minuti complice uno sconsiderato tocco di mano di Willians in area al termine di uno bel tacco di Radu: è rigore ma Ledesma perpetua la tradizione dei portieri friulani para-penalty, dopo Handanvic, tocca a Brkic ipnotizzare l'argentino.

Un erroraccio che potrebbe avere conseguenze più gravi pochi minuti dopo quando Di Natale su una delle rarissime sortite bianconere coglie la traversa su punizione. L'Udinese sorniona punta al bis della partita contro la Roma ma la Lazio è più cinica e al 17' sblocca la gara al termine di una splendida combinazione Ledesma-Mauri che Gonzalez finalizza al meglio. A rendere ancora più complicate le cose in casa Guidolin contribuisce l'infortunio di Domizzi che esce per far posto ad Angella, l'eroe di Verona (autore di una doppietta contro il Chievo). L'Udinese a metà primo tempo sembra già alle corde ma la Lazio non ne approfitta subito.

Le occasioni si sprecano ma senza concretezza. Almeno fino alla mezzora, quando sull'ennesimo svarione difensivo bianconero, Klose si trova un'autostrada davanti e non sbaglia: 2-0 e ottavo sigillo in campionato. Il raddoppio almeno ha il merito di distogliere i bianconeri dal torpore anche se il colpo di testa di Danilo da solo l'impressione del gol. La partita scorre lenta e l'unico sussulto lo regala uno striscione esposto dalla curva Nord in difesa di Antonino Speziale e Daniele Micale condannati per l'uccisione dell'ispettore Filippo Raciti. Subito dopo si leva un coro da una parte della tifoseria biancoceleste 'As Roma juden club', che il resto del popolo biancazzurro cerca di coprire con i fischi. Oltre che con la maglietta 'No racism' che la squadra del presidente Lotito indossa in campo, dopo aver avuto l'ok della Lega.

Copione identico nella ripresa, anche se Guidolin cerca di dare una mano allo spaesato Di Natale, affiancandogli Ranegie. Per i padroni di casa, Petkovic inserisce Hernanes per uno spento Ederson. E il biglietto da visita del 'profetà non si fa attendere: punizione perfetta del numero 8 biancoceleste che Brkic nemmeno vede: al 59' è 3-0. La partita finisce qui, ma più per demerito dell'Udinese che di una Lazio ormai appagata, e così ci pensa ancora la Nord ad offrire spunti alla cronaca, con uno striscione che prende le distanze dalle polemiche razziste post-Tottenham e attacca i "giornalisti terroristi".

Toro, occhio: su Ogbonna c'è il Manchester United

TORINO - La notizia rimbalza dall’Inghilterra e il trampolino di lancio sono le colonne del “Daily Mirror”. Il quotidiano britannico, infatti, riporta l’interessamento sempre più concreto del Manchester United per Angelo Ogbonna . Il difensore granata, rientrato da due turni a disposizione di Giampiero Ventura dopo aver superato la nevralgia pelvica che lo aveva costretto a saltare cinque partite in cui è stato rimpiazzato con efficacia da Rodriguez , torna con forza nel mirino dei Red Devils. Ogbonna piace moltissimo ad Alex Ferguson per sostituire Rio Ferdinand, e questo basta e avanza per capire che, salvo richieste monstre del Torino, l’affare potrebbe andare in porto. Il presidente granata ha più volte ribadito che per il proprio centrale la valutazione si attesta intorno ai venti milioni e la base da cui partirebbe proprio il club inglese fa pensare che il gap potrebbe essere colmato visto che la proposta d’acquisto verrebbe formulata intorno ai 19 milioni. Si tratterebbe, a quel punto, della cessione più importante dell’era Cairo , destinata a declassare quella di Rosina , ceduto nel 2009 allo Zenit San Pietroburgo per circa nove milioni finiti nelle casse granata. Per Ogbonna, di fatto, sarebbe oltre il doppio la pioggia di danari: un affare top, soprattutto se poi il club saprà reinvestire con profitto l’ingente somma, puntando elementi di prima fascia, capaci di consentire un salto di qualità tecnica, magari proprio in attacco.

Napoli, truffa da 1.2 milioni dei trapiantati di fegato, 15 arresti


Napoli, 27 nov. (LaPresse) - I nas di Napoli hanno eseguito stamane 15 ordinanze cautelari ai domiciliari più altri due obbligo di firma per associazione a delinquere ai danni del sistema sanitario nazionale. La truffa coinvolgeva un'associazione di trapiantati epatici che producendo documentazione falsa, chiedeva il rimborso di prestazioni sanitarie ricevute all'estero ai nostri ospedali. Nella lista dei rimborsi finiva di tutto, dall'aereo al taxi passando per i ristoranti, oltre a fatture presso strutture mediche francesi inesistenti, creando anche timbri e falsi blocchetti di ricette. In tutto sono stati sottratti indebitamente 1,2 milioni, poiché mensilmente i trapiantati di fegato chiedevano 2mila euro, evidente anche il coinvolgimento delle strutture sanitarie e dell'Asl locali.

Daniel Radcliffe entra nei social media con Google+


New York (New York, Usa), 28 nov. (LaPresse) - Daniel Radcliffe ha deciso di affacciarsi sulla scena dei social network: niente Facebook o Twitter per l'attore britannico, ma un profilo su Google+, già ricco di foto e video che faranno molto piacere ai fan. Radcliffe ha deciso di entrare nel mondo dei social media dopo essere stato alle prese con diversi suoi profili falsi su Facebook e Twitter per dare notizie vere sulla sua carriera e difendere dagli impostori il proprio rapporto con i fan. "Ho deciso di farlo perchè incontro tanta gente che mi dice di avermi contattato su Twitter o Facebook quando so che è impossibile perchè non ho un account su nessuno dei due siti", ha detto Radcliffe a Mtv news. "Ora che ho questa pagina ci sarà un posto in cui trovare informazioni accurate e spero che la gente non perda più tempo a credere a persone che si fingono me", ha aggiunto. "Sarà un profilo attivo, ma con aggiornamenti sui miei progetti di lavoro, incluse le cose che mi appassionano. Non sarà una descrizione dettagliata della mia vita quotidiana", ha spiegato l'attore.

Maltempo: mamma scortata per allattare


E' successo a Firenze. Bloccata nel traffico durante nubifragio


(ANSA) - FIRENZE, 28 NOV - Bloccata nel traffico ieri in via Ponte di Mezzo a Firenze, a causa della bomba d'acqua che ha colpito il capoluogo toscano, una mamma ha chiamato il 113 chiedendo aiuto e dicendo di dover andare a casa per allattare la sua bimba di due mesi. Cosi' una volante ha scortato la donna facendole strada fino a casa nella zona di Novoli. 'Sono bloccata nel traffico, ma devo assolutamente andare a casa per allattare mia figlia di due mesi', ha detto la donna contattando la centrale operativa.

Egitto:decimo giorno di scontri al Cairo

Sassaiole e lacrimogeni nei pressi dell'ambasciata usa

(ANSA) - IL CAIRO, 28 NOV - Sono entrati nel decimo giorno consecutivo gli scontri fra manifestanti e forze dell'ordine nei pressi di piazza Tahrir, al Cairo. All'indomani della piu' imponente manifestazione delle opposizioni contro il potere dei Fratelli musulmani e del loro presidente Mohamed Morsi sono proseguiti i tafferugli nei pressi dell'ambasciata Usa con i manifestanti che gettano pietre verso il muro di protezione della sede diplomatica e le forze dell'ordine, che rispondono col lancio di lacrimogeni.

200 kg di cocaina sul gommone, arrestato

Sulla spiaggia di Calambrone a Pisa. Droga in zaini da trekking

(ANSA) - PISA, 28 NOV - Oltre due quintali di cocaina purissima sono stati sequestrati dai carabinieri del comando provinciale di Pisa. I 213 chili di droga erano in nove zaini da trekking lasciati a bordo di un gommone, arenato sulla spiaggia di Calambrone. I militari hanno arrestato un livornese di 32 anni, fermato mentre tentava di prelevare la droga dal natante.

Tromba d'aria e fulmine: crolli, 20 feriti e un disperso all'Ilva

Un autista racconta: 'Era come un tornado e sono fuggito'


Una tromba d'aria e un fulmine si sono abbattuti questa mattina sull'Ilva di Taranto, provocando crolli e una ventina di feriti. Il fulmine ha colpito il camino delle batterie 1 e 2 e sono caduti diversi quintali di cemento. Sono 20 i feriti lievi portati nell'infermeria dell'Ilva, due persone sono state condotte in ospedale dal molo. Lo rende noto l'Ilva che sottolinea che nello stabilimento "non c'è stato alcun incendio". "Le fiamme visibili dall'esterno sono relative agli sfoghi di sicurezza provocati dalle candele di sicurezza degli impianti".

Un operaio risulta disperso dopo la tromba d'aria. Secondo quanto si apprende dai vigili del fuoco, l'uomo era al lavoro nella cabina di una gru finita in mare dopo la tromba d'aria. A Taranto stanno arrivando le squadre dei sommozzatori per le ricerche. La direzione ha disposto immediatamente l'evacuazione dello stabilimento. Sul posto ci sono diverse ambulanze, mezzi dei vigili del fuoco, carabinieri e polizia.

Il fulmine caduto su una delle ciminiere ha toccato due tralicci dell'alta tensione. Attualmente è bloccata la linea ferroviaria Bari-Taranto e i passeggeri di un treno sono in attesa di trasbordo su autobus per raggiungere Taranto. I feriti provocati dalla tromba d'aria sarebbero una ventina. La tromba d'aria che si è abbattuta sull'Ilva ha provocato il crollo di un capannone all'imbarco prodotti e della torre faro, è crollato anche il camino delle batterie uno e tre. Lo rende noto l'Ilva in una nota nella quale afferma che "al momento non si hanno notizie di infortuni" e che "non c'é evacuazione".

GOVERNO AL LAVORO, SI PENSA A DECRETO - Governo al lavoro per riportare l'Ilva alla produzione e garantire l'occupazione e il risanamento ambientale. La strada dovrebbe essere quella di un decreto legge da esaminare nel Consiglio dei ministri di venerdì. Su questa soluzione avrebbero ragionato ieri pomeriggio il premier Mario Monti e il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un incontro al Quirinale.

Nello stabilimento c'e' una tranquillità apparente: stamani sono entrati regolarmente al lavoro i dipendenti degli impianti dell'area a caldo, sotto sequestro dal 26 luglio scorso, mentre restano a casa in ferie forzate, su disposizione dell'azienda, i lavoratori dell'area a freddo. Non ci sono sit-in né presidi dinanzi alle portinerie. I sindacati Fim, Fiom e Uilm stanno organizzando i lavoratori per recarsi a Roma in coincidenza con la riunione a Palazzo Chigi del governo, che dovrebbe emanare un decreto legge che consenta la continuità produttiva dello stabilimento siderurgico, superando il blocco determinato dai sequestri disposti dalla magistratura. I sindacati contano di portare a Roma un migliaio di lavoratori.

Il provvedimento al quale si sta lavorando "dovrebbe consentire all'Ilva di mettere in pratica le indicazioni dell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) superando il blocco che si è venuto a creare dopo il sequestro degli impianti dell'area a freddo di due giorni fa", ha detto a Unomattina il ministro dell'Ambiente Corrado Clini. "Le misure indicate dall'Aia consentono di assicurare continuità produttiva e di diminuire in maniera drastica i rischi per la salute e per l'ambiente".

Secondo Clini, "la strada maestra è rendere possibile interventi che l'Ilva deve effettuare per rispettare le prescrizioni dell'Aia del 26 ottobre scorso. Che fanno riferimento alle migliori tecnologie oggi disponibili, indicate dall'Ue. Tali tecnologie dovrebbero essere impiegate a partire dal 2016 ma nell'Aia si dice che devono partire subito, anticipando di 4 anni il termine, al fine di garantire la protezione dell'ambiente e della salute".

"Se l'Ilva di Taranto viene chiusa, quello stabilimento viene abbandonato: i vantaggi per l'ambiente sono zero mentre i rischi per la salute sono altissimi", ha affermato Clini aggiungendo: "come indica chiaramente l'Unione europea la strategia di risanamento ambientale degli impianti industriali avviene attraverso il loro risanamento non la chiusura".

"Non ho mai attaccato i magistrati e dal marzo 2012 quando ho riaperto la procedura per l'Aia ho sempre richiamato il rispetto della legge che prevede che sia il ministro dell'Ambiente a stabilire le modalità con le quali un impianto industriale debba essere esercito in modo tale da salvaguardare la salute e l'ambiente".

"Con quella operazione la magistratura di fatto ha creato le condizioni per la chiusura degli impianti, ovvero le condizioni per rendere impossibile l'attuazione del Piano di risanamento del governo", ha detto Clini a 'La Telefonata' in onda su Canale 5. "Non c'è bisogno" di un commissario di governo, ha aggiunto. "Vogliamo riportare la gestione di tutto quello che riguarda l'Ilva nella legge - spiega Clini - Il governo vuole l'applicazione della legge, altrimenti sarebbe un'emergenza seria da un punto di vista istituzionale che non riguarda solo l'Ilva".

"In maniera molto trasparente e pubblica - ha detto Clini, - anche alla presenza del procuratore capo di Taranto, recentemente ho sottolineato che non c'é bisogno di supplenza da parte della magistratura quando le amministrazioni fanno il loro dovere". Il ministro Clini ha poi sottolineato che, al contrario di quanto riportato da un quotidiano oggi, quando era direttore generale del ministero dell'Ambiente non ha firmato la precedente Aia. "L'autorizzazione integrata ambientale precedente fu rilasciata il 4 agosto 2011 dall'allora ministro Stefania Prestigiacomo e fu preparata dal direttore generale competente che non ero io. Queste affermazioni sono false, così come quella fatta circolare appena si aprì la vertenza quest'estate secondo la quale un dirigente dell'Ilva avrebbe detto al telefono che io ero un uomo dell'Ilva. Sono provocazioni disperate che cercano di impedirmi di lavorare, ma se lo possono scordare".

Tuesday, November 27, 2012

«Due tumori in più, una minchiata....»


Le frasi choc di Fabio Riva al telefono con gli avvocati
Numerosi i contatti tra gli indagati e personalità politiche

TARANTO - Sette arresti con una ventina di indagati, tra imprenditori, funzionari pubblici e politici e il sequestro delle materie lavorate dell’Ilva. È questa la nuova bufera che ieri ha scosso il siderurgico con un’onda d’urto che ha oltrepassato i confini provinciali e regionali. In carcere sono finiti Fabio Riva, amministratore delegato dell’Ilva (sino a ieri risultava irreperibile), Luigi Capogrosso, ex direttore dello stabilimento, l’ex consulente Girolamo Archinà, «licenziato» tre mesi fa dall’azienda dopo che, dall’inchiesta per disastro ambientale era emerso un episodio di presunta corruzione che coinvolgeva l’ex preside vicario della Facoltà di Ingegneria di Taranto, sede distaccata del Politecnico di Bari, Lorenzo Liberti (anch’egli raggiunto ieri da un mandato di arresto ai domiciliari), al quale Archinà avrebbe consegnato una busta contenente la somma di 10 mila euro in cambio di una perizia addomesticata sull’inquinamento dell’Ilva; domiciliari anche per l’ex assessore all’Ambiente della Provincia di Taranto, Michele Conserva, dimessosi circa due mesi fa dall’incarico quando si seppe che poteva figurare tra gli indagati della inchiesta sull’Ilva collaterale a quella per disastro ambientale. Domiciliari anche per l’ingegnere Carmelo Delli Santi, rappresentante della Promed Engineering. Conserva e Delli Santi sono entrambi accusati di concussione.
I provvedimenti sono legati anche a un’inchiesta, parallela a quella per disastro ambientale che il 26 luglio scorso ha portato al sequestro degli impianti dell’area a caldo del siderurgico. Questa operazione, condotta dalla Guardia di Finanza, è stata denominata Environment Sold Out (Ambiente svenduto). Il presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante e il direttore generale dell’azienda, Adolfo Buffo, sono coinvolti nell’inchiesta che ha portato all’emissione delle sette ordinanze di custodia cautelare e al sequestro dei prodotti finiti/semilavorati. Con loro, nello stesso procedimento, sono indagati altri dieci dirigenti dei reparti dello stabilimento. Nelle oltre 500 pagine dell’ordinanza firmata dal gip Patrizia Todisco è contenuto uno sconvolgente sistema di potere gestito dalla famiglia Riva e dai loro referenti locali capaci di assoggettare non solo funzionari e dirigenti di pubbliche amministrazioni, ma anche politici di alto livello. «La spregiudicatezza dei proprietari dell’Ilva» che emerge dalle carte, lascia senza parole. Come nell’intercettazione tra Fabio Riva e uno dei suoi avvocati, Franco Perli. Il rampollo della famiglia Riva, commentando i rischi sulla salute rilevati da uno studio dell’Arpa, si esprimeva in questi termini con il legale: «Due casi di tumore in più all’anno... una minchiata». Nel resoconto dell’inchiesta sono numerose, inoltre, le telefonate intercorse tra gli indagati e personalità politiche di spicco. Dal presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, all’assessore Michele Conserva, dal consigliere regionale Donato Pentassuglia all’onorevole Ludovico Vico, tutti del Pd, sino al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Una per tutti, a significare i rapporti amicali che intercorrevano tra uomini del gruppo Riva e i politici, la telefonata intercettata tra uno degli arrestati, Archinà, e il deputato Vico. Il parlamentare riferisce di una telefonata avuta con Vendola il quale si complimentava della disponibilità mostrata dal gruppo Ilva ma si lamentava del sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, protagonista in quel periodo di azioni che infastidivano gli industriali: «il sindaco lo vede come un irresponsabile», riferiva Vico. Sempre ad Archinà, l’onorevole Pd riportava il malumore di Vendola per il funzionario dell’assessorato ambiente della Regione, Antonio Antonicelli, responsabile, a suo dire, della permanenza a capo dell’Arpa del presidente Assennato, nemico giurato dei Riva: «Io dovrei ammazzare Antonicelli, è un pazzo scatenato», avrebbe detto Vendola.